La realtà mobiliera abruzzese copre tutta la fascia costiera centro- settentrionale della regione, da Teramo a Pescara, e coincide con l’area più industrializzata dell’Abruzzo: il litorale Adriatico rappresenta infatti il centro vitale dello spazio economico, con il 42% dei posti di lavoro nell’industria (mobili, tessile-abbigliamento, calzature, alimentari). Come per gli altri distretti industriali abruzzesi anche quello del mobile si è sviluppato seguendo il modello adriatico autocentrato sulle piccole imprese, con la creazione, in alcune aree, di veri e propri sistemi locali, a specializzazione manifatturiera e non. Il distretto abruzzese del mobile affonda le proprie radici nei centri abitati della costa dove era diffusa la lavorazione del legno e in particolare la produzione di tavoli. Il passaggio dalle botteghe artigiane alle prime piccole imprese ha avuto inizio intorno agli anni cinquanta per poi svilupparsi nei secoli successivi.
Nel 1976 è iniziata anche l’avventura imprenditoriale della Las Mobili di Tortoreto, una delle principali imprese italiane di mobili, leader nel settore dei mobili per l’ufficio. La produzione è differenziata, tanto che si possono individuare tre aree di diversa specializzazione produttiva all’interno del settore mobile: a Teramo si producono prevalentemente divani, ad Atri, mobili per cucina, a Giulianova, Pescara e ancora ad Atri, soprattutto mobili per ufficio e scaffalature metalliche. Il Distretto è costituito soprattutto da piccole unità produttive, la cui specializzazione per fasi si traduce spesso in terzismo. Non mancano realtà più grandi che superano i 100 addetti e i 5.000.000 di fatturato annuo, anche se la realtà prevalente rimane quella dell’azienda di piccole dimensioni.